La storia

Posto magico e antico la località "ai Quattro Venti" ove sorge l'edificio che ospita l'Enoteca-Trattoria Ai Quattro Venti. Da qui passava la strada romana percorsa da Giulio Cesare via Forun Iulii-Ad Undecium che collegava Cividale del Friuli a Gradisca d'Isonzo. Il tracciato si può identificare con l'attuale strada statale n° 356. Sicuramente, proprio da questo incrocio si dipartiva una seconda strada romana, l'attuale strada per Dolegnano-Manzano, che raggiungeva una importante arteria diretta al Norico: la via Julia Augusta.
Questo punto-incrocio è stato pure un "punto fiduciario o termine della pianificazione agraria dell'epoca romana. I toponimi derivanti dalla parola "quattro" si ritrovano spesso come "Quattro strade": incrocio; in Friuli ne abbiamo vari esempi come Quadrivium, l'attuale Codroipo e Quater Casis a Spilimbergo.
Giovanni Battista Corgnoli nel suo "Schedario toponomastico friulano" riporta la grafica Quattroventi già dal lontano 1440.facciata

Ai Quattro Venti è sicuramente uno dei più antichi punti d'incontro della zona dei Colli Orientali del Friuli e del Collio.
L'attività di trattoria vera e propria nasce nel 1894 quando Francesco D'Osualdo (detto scior Checo) e la moglie Amalia Venier (sciore Malie) trasformano il vecchio spaccio di generi vari in un punto di ristoro per viaggiatori. Grazie alle capacità culinarie di sciore Malie e alla bravura di trovare buoni vini di scior Checo la trattoria diviene una tappa d'obbligo per i buongustai.
L'allora confine tra l'Impero Austo-Ungarico e il Regno d'Italia, definito con il trattato di Vienna del 3 ottobre 1866, passava a poche centinaia di metri dalla trattoria ed è proprio qui, vicino al ponte sullo Judrio, che è stato sparato il primo colpo di fucile della prima I° Guerra Mondiale tra l'Italia e l'Austra-Ungheria. Un monumento ricorda questo evento.
La trattoria trovandosi a poca distanza dal fronte fu completamente distrutta. Finita la guerra, fu ricostruita dal genio militare e riprese l'attività grazie anche all'aiuto del figlio Domenico (detto Meni) ritornato dal fronte sano e salvo. Nel 1920 Meni sposa Grinovero Maria (sciore Marie).
La personalità di sciore Marie dà un ulteriore incremento alla buona gestione della trattoria che viene ricordata da molti per i suoi piatti genuini e per il buon vino.